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Dallo Stelvio al Garda (vol. II)

Alla scoperta dei manufatti della Prima Guerra Mondiale

Dallo Stelvio al Garda volume 2

  • autore: Walter Belotti
  • editore: Museo della Guerra Bianca in Adamello
  • luogo: Temù BS
  • anno: 2005 - prima ristampa 2007
  • pagine: 319
  • formato: 16,5 x 24 cm
  • carta: patinata opaca 150 gr
  • confezione: brossura con legatura in filo refe
  • copertina: semirigida con alette
  • illustrazioni: sì
  • peso: 1 kg circa

 

cartina allegata:

Inserita sotto l’aletta, la riproduzione di due cartine originali del Regio Esercito Italiano riguardanti i lavori della rete stradale durante il periodo bellico.

  • facciata 1: "Regio Esercito italiano - Comando del III Corpo d'Armata - Piano d'insieme al 100.000 allegato alla raccolta dei dati sui lavori stradali nel territorio del I settore (Valtellina-Valcamonica)"
  • facciata 2: "Regio Esercito Italiano - Comando del III Corpo d'Armata - Piano d'insieme al 100.000 allegato alla raccolta dei dati sui lavori stradali nel territorio del II settore (Val Giudicarie)"
  • formato cm 44 x 60
  • carta spessa patinata opaca.

Prezzo: euro 20,00

Libro disponibile per l’acquisto online e presso le biglietterie del Museo della Guerra Bianca in Adamello (Temù BS) e del Forte Montecchio Nord (Colico LC)

Un volume dedicato a 28 suggestivi itinerari storico-escursionistici tra le montagne lombarde, teatro degli avvenimenti di una guerra che ha profondamente segnato un'epoca. I testi del volume sono completati da una ricca documentazione fotografica a colori dell'autore e da un'interessante raccolta iconografica d’immagini d'epoca facenti parte dell'archivio storico del Museo.

Descrizione:

La porzione più occidentale del fronte italo-asburgico della Prima Guerra Mondiale coinvolse il margine orientale del territorio Lombardo, per una profondità di alcune decine chilometri e un'ampiezza di oltre 170. Si tratta di un territorio montuoso, prevalentemente di media e alta quota: fu qui che ebbero luogo le battaglie più alte della Grande Guerra, fu qui che la guerra trovò una connotazione tanto specifica da meritare, fin da allora, il nuovo appellativo di "Guerra Bianca".

In molte zone di pianura, dove certamente le battaglie furono più cruente, i segni della guerra sono stati da tempo cancellati dalla volontà di ricostruire, dal desiderio di riprendere a vivere e a coltivare dopo la distruzione di campi, case e vite umane. Nei territori di media e alta quota dell'arco alpino le profonde ferite lasciate dalla guerra non sono ancora completamente rimarginate, sebbene stiano scomparendo nel lento ma inesorabile processo della natura che, via via, si riprende postazioni, trincee, baracche e tutti i ricordi che questi manufatti rappresentano e custodiscono.

Il volume di Walter Belotti, socio fondatore e oggi Presidente e Direttore Amministrativo del Museo della Guerra Bianca in Adamello, ci aiuta nel recuperare con curiosità e passione un tassello di storia e di umanità da non perdere: questa guida offre infatti al lettore diverse possibilità per la riscoperta di manufatti e frammenti di storia disseminati lungo l'ex linea di confine della Prima Guerra Mondiale in territorio lombardo. Steso con linguaggio efficace e facilmente comprensibile, il volume fornisce al lettore numerosi spunti per la corretta lettura delle tracce lasciate dalla guerra.

E proprio per la vastità del territorio e la ricchezza delle testimonianze materiali che vi si trovano, il volume – insieme al primo – non pretende di esaurire la presentazione di tutto il patrimonio presente. Anzi, non può che essere tra i primi di una collana che, con gli anni, potrà accompagnare gli appassionati delle nostre montagne alla scoperta di nuovi itinerari attraverso i luoghi della memoria.

Luoghi e manufatti che costituiscono un'eredità pesante, costata immani fatiche di sudore e di sangue da parte dei contendenti di entrambi gli eserciti in lotta, uomini delle stesse montagne divisi da un confine, una linea ideale che divenne di ghiaccio, roccia e filo spinato. Oggi, proprio grazie agli interventi di salvaguardia che da tempo si stanno attuando con tale spirito di collaborazione e con le indicazioni storiche e di percorso come quelle contenute in questo volume, è possibile rivisitare le vecchie linee di confine con la coscienza di cosa esse siano state e apprezzare la tecnica dell'uomo che seppe sfruttare le diverse pieghe della montagna per costruire strade e ricoveri, la maestria del semplice muratore che, vestito da soldato, con la sola e perfetta posa di pietre a secco seppe realizzare opere militarmente importanti, ma soprattutto splendide e perfettamente integrate nell'ambiente e che hanno saputo resistere non solo alla furia dei combattimenti ma anche al successivo, lungo, abbandono.

Il volume propone con una formula nuova e avvincente un viaggio nella storia del territorio lombardo e delle sue genti. La meticolosa scoperta, l'approfondito studio e l'attenta valorizzazione dei segni della Prima Guerra Mondiale presenti come ferite sulle nostre montagne, consentono oggi di proporre un nuovo modo di fare turismo e cultura, insieme. Oltre a rivolgere l'attenzione alle preziose valenze paesaggistiche di una natura che spazia dalle tiepide acque del Lago di Garda ai perenni ghiacciai dello Stelvio, e inseguire le tracce di architettura militare lasciate con umiltà in ogni anfratto delle montagne contese, questo testo propone un modo di frequentare il territorio fatto di maggiore attenzione ai particolari e di grande rispetto per il lavoro, la fatica e i sacrifici che questi manufatti portano con sé. Ogni percorso proposto nel volume reca un proprio specifico inquadramento storico, sì da dar voce alla gran moltitudine di manufatti militari che vi si incontrano. Le testimonianze della Grande Guerra combattuta in Lombardia sono infinite: ogni strada, ogni sentiero, ogni trincea o muretto di sassi narra la storia di uomini, italiani, austriaci, ungheresi, persino russi, costretti a lasciare la propria terra, la propria casa, i propri affetti, per combattere una guerra insensata che essi stessi non erano in grado di comprendere. Oggi spetta a noi, che possiamo e dobbiamo muoverci sul territorio con una nuova consapevolezza, interpretare questi manufatti e saper leggere questa storia sia come momento di crescita culturale, sia e soprattutto quale momento di profonda riflessione.

Sommario:

   
pag. 8 Prefazione
pag. 10 Introduzione
pag. 18 Il Museo della Guerra Bianca in Adamello e il Parco Culturale Integrato «La Guerra Bianca: il suo territorio, le sue genti» un modello per la tutela e valorizzazione del Patrimonio Storico della Prima Guerra Mondiale
pag. 28 La sistemazione difensiva dal Passo dello Stelvio al lago di Garda nel documento del Comando del Genio del III° Corpo d’Armata
pag. 56 Inquadramento geografico degli itinerari
pag. 57 Gli itinerari
pag. 58 1) Dal Passo dello Stelvio al Monte Cristallo
pag. 70 2) Dal Passo dello Stelvio allo Scorluzzo e Filone del Mot
pag. 80 3) Dalla III Cantoniera al Monte Braulio, Radisca e alle Corne di Radisca
pag. 92 4) Dalla IV Cantoniera alle Rese di Scorluzzo
pag. 102 5) Dalla II Cantoniera alle Buse
pag. 112 6) Da San Nicolò Valfurva al Passo dell’Ablés
pag. 122 7) Dalle Torri di Fraele al Monte delle Scale
pag. 134 8) Da Frontale alla Rupe di Pravadina
pag. 140 9) Dal Passo Paradiso al Passo di Lagoscuto
pag. 150 10) Dal Passo del Paradiso alla Cima del Monticelli
pag. 158 11) Un anello intorno al Rifugio Bozzi passando per l’Albiolo e L’Albiolino
pag. 166 12) Dal Passo del Tonale alla Cima delle Casaiole
pag. 174 13) Da S.Apollonia alla Cima Bleis di Somalbosco
pag. 184 14) Da Vezza d’Oglio alla Cresta Salì
pag. 194 15) Dal Mortirolo alla Cima Varadéga
pag. 200 16) Da Rino di Sonico a Greano
pag. 212 17) Da Landò al Piz Tri
pag. 224 18) Da Monte al Poggio della Croce
pag. 234 19) Dal Passo del Vivione al Passo di Valbona o del Gatto
pag. 242 20) Dalle Case di Val Paghera al Passo della Rossola
pag. 250 21) Dalla località Scalassone alla Cima Galliner
pag. 258 22) Dal Rifugio Nikolajewka al Passo di Serosine
pag. 264 23) Tra il Monte Colombine e il Monte Dasdana
pag. 274 24) Da Anfo alle pendici del Monte Censo
pag. 282 25) Dal Passo del Maré al Forte di Cima dell’Ora
pag. 290 26) Al Forte di Valledrane
pag. 300 27) Dal Dossone al Monte Stino
pag. 306 28) Dal Passo di Tremalzo alla Malga Alpo di Bondone
pag. 316 Bibliografia
pag. 319 Biografia dell'autore
Ultima modifica il Giovedì, 22 Gennaio 2015 19:41