• Recupero TreseroRecupero Tresero
  • Baracca nella neveBaracca nella neve
  • Recupero nella nebbiaRecupero nella nebbia
Martedì, 09 Agosto 2016 12:47

L’impresa dell’Adamello

Stato Maggiore della 5ª divisione di fanteria aprile / maggio 1916

L’impresa

  • titolo: L’impresa dell’Adamello
  • sottotitolo: Stato Maggiore della 5ª divisione di fanteria aprile / maggio 1916
  • autore: Alberto Cavaciocchi
  • curatore: Paolo Marini
  • editore: Museo della Guerra Bianca in Adamello
  • luogo: Temù BS
  • anno: 2016 (prima edizione)
  • pagine: 439
  • formato: cm 16,5 x 24
  • carta: patinata opaca 150 grammi
  • confezione: brossura con legatura in filo refe
  • copertina: semirigida con alette
  • illustrazioni: sì (oltre 190 foto d’epoca, in parte inedite)
  • peso: 1,3 kg circa
  • ISBN: 978-88-904522-5-3

 

Prezzo: euro 23,00

Libro disponibile per l’acquisto online e presso le biglietterie del Museo della Guerra Bianca in Adamello (Temù BS) e del Forte Montecchio Nord (Colico LC).

Descrizione:

Il volume, curato da Paolo Marini e, per la parte fotografica, da Marco Ghizzoni, John Ceruti e Walter Belotti, è la stampa integrale della relazione e, per la prima volta, di tutti gli allegati tecnici della vasta documentazione prodotta nel 1916 per la preparazione e l’esecuzione delle battaglie della primavera del 1916 condotte sull’Adamello. Il volume è frutto della collaborazione con il Museo del Risorgimento di Milano (che conserva i documenti originali) e del Museo della Guerra Bianca che ha curato la trascrizione integrale dei testi e ha realizzato l’accurata documentazione fotografica con centinaia di immagini d’epoca specificatamente inerenti i fatti d’arme citati nei testi.

Le vicende narrate dall’autore, Alberto Cavaciocchi, comandante della 5ª divisione di fanteria posizionata sul fronte lombardo della Grande Guerra, costituiscono gli episodi più emblematici della Guerra Bianca. Una guerra atipica, lontana dall’immaginario collettivo tramandato fino ai giorni nostri fatto di assalti alla baionetta con molte migliaia di uomini coinvolti. La guerra in montagna, mai prima combattuta a tali altezze, richiedeva nuove regole, nuove tattiche che gli eserciti non avevano mai applicate prima, dotandosi quindi di strumenti bellici e logistici innovativi. Tuttavia il significato più umano e profondo della “Guerra Bianca” va oltre l’aspetto militare. Esso affonda le proprie radici nello spirito e nel sacrificio degli uomini che quella guerra hanno combattuta in condizioni a volte spaventose, affrontando un nemico comune spesso molto più pericoloso delle pallottole e delle granate avversarie: riuscire cioè a sopravvivere con temperature polari fino a oltre 35 gradi sottozero, con le valanghe che seppellivano interi reparti in marcia verso le posizioni più elevate, ove gli uomini erano costretti per lunghi periodi in condizioni igieniche e sanitarie oggi inimmaginabili. È a questo sacrificio che questo testo intende ispirarsi, come testimoniato dalle paroledel suo autore nell’encomio alle truppe del 20 maggio 1916.

[…] un mesto e reverente saluto rivolgo a quelli che il piombo nemico seppe scegliere tra i migliori e che suggellarono col sacrificio della vita l’epica impresa. Nel piccolo cimitero che ne conserva le spoglie mortali ho ordinato sia posta la seguente epigrafe:

“A MEMORIA DEI PRODI CHE DAL RIFUGIO GARIBALDI, CON ARDIMENTO DEGNO DI TANTO NOME, ATTRAVERSO LE GELIDE VEDRETTE BIANCHE SOTTO L’ADAMELLO, MOSSERO INCONTRO ALLA VITTORIA E ALLA MORTE, RECANDO NELL’ANIMO INVITTO IL SACRO FUOCO DELL’AMORE DI UNA PATRIA PIU’ GRANDE”

L’autore:

Il generale Alberto Cavaciocchi (Torino, 1862 - 1925) riveste certamente un ruolo determinante nelle operazioni militari che videro protagonisti gli Alpini sui ghiacciai dell’Adamello nella primavera del 1916.

Nella prima parte della sua carriera militare egli ricopre ruoli con responsabilità storico/accademico presso la Scuola di Guerra e l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito.

Torna a coprire incarichi operativi già nella guerra di Libia (dove viene decorato di Medaglia d’Argento); vive il periodo di maggiore successo al comando delle truppe alpine della 5ª divisione in Valtellina e Valcamonica, promuovendo le azioni descritte in questo volume, anche grazie al contributo dei numerosi Ufficiali che lo coadiuvarono in questo nuovo modo di combattere in alta montagna, dovendo superare difficoltà mai prima sperimentate da un esercito combattente.

Conclude la sua carriera operativa sul fronte dell’Isonzo, dove al comando del IV corpo d’armata subisce l’aggiramento alle spalle per il cedimento del contiguo corpo d’armata (il XXVII del generale Badoglio) nelle tragiche giornate di Caporetto. Destituito dal generale Cadorna il 25 ottobre 1917, trascorrerà gli ultimi anni della sua vita lasciando copioso materiale di scritti, memorie e corrispondenze, volte a rivendicare un più attento esame delle proprie responsabilità effettive nei giorni dell’ottobre 1917..

La morte lo coglie improvvisamente nella sua città natale nel maggio 1925.

Sommario:

pag. 5 Presentazione
pag. 7 Prefazione
pag. 18 Bibliografia
pag. 19 Relazione circa il combattimento del 12 aprile 1916
pag. 33 Fascicolo Allegati annessi alla Relazione (A-M)
pag. 105 Relazione sui fatti d’arme compiuti dal 29 aprile al 25 maggio 1916
pag. 147 Indice degli Allegati annessi alla Relazione (1-65)
pag. 153 Fascicoli degli Allegati annessi alla relazione (1-65)
pag. 433 Appendice
Ultima modifica il Martedì, 09 Agosto 2016 13:26